MEDEA
da Apollonio Rodio, Euripide, Seneca, Christa Wolf
Produzione: Teatro Studio di Grosseto
Interpreti
Enrica Pistolesi – Medea
Daniela Marretti – sacerdotessa, nutrice
Luca Pierini – Giasone
Mirio Tozzini – Creonte, Egeo
Caterina Rossi – Glauce
Lorenzo Scribani – Argonauta
Benedetta Rustici – Medea Giovane
Adattamento del testo e regia: Mario Fraschetti
Musiche: Paolo Sturmann
Costumi e assistenza alla regia: Daniela Marretti
Lighting Designer: Marco Simoni
Assistente di palco: Alessandro Zanaboni
“Medea, un nome che etimologicamente significa “colei che consiglia”, una sacerdotessa-guaritrice che usa il sapere delle madri, un sapere che da Euripide in poi è fatto passare per pericolosa magia. Il mito di Medea per due millenni è stato letto univocamente come la vicenda di una eroina che assolve fino all’ultimo il dettame divino della distruzione della stirpe di colui che commette una colpa fino a portarlo alla estrema tragica conseguenza di dar la morte ai propri figli. Ma scavando a ritroso nel tempo si trovano altre interpretazioni, altre Medea, altri svolgimenti della vicenda. Se Medea non è infanticida, il valore stesso del mito cambia, come cambia la sua forza catartica che si indirizza allora verso altri obiettivi. Medea è l’eroina di un mondo, arcaico, religioso, matriarcale, in contrasto con un mondo razionale, laico, moderno. L’amore fra Medea e Giasone rappresenta il conflitto fra questi due mondi”.
Lo spettacolo del Teatro Studio non dà una rilettura del mito, ma grazie alla suggestione dell’opera di Christa Wolf, permette agli spettatori una interpretazione più complessa e soggettiva.
Note di regia
Una messa in scena ricca di immagini e sentimento, che prende le mosse dal viaggio degli Argonauti, per percorrere una Colchide tribale e matriarcale e giungere nella democratica Grecia definita dalla supremazia del patriarcato. Il percorso di un mito, di una donna, di una cultura che ci racconta la ferocia del potere maschile e la potenza indomabile del femminino. Un mito, una tragedia, una messa in scena, perfettamente in grado di dialogare col presente e di riportarci alle radici di una mentalità, ancora in parte da scalzare.
Il Teatro Studio – centro di ricerca, formazione e produzione teatrale – nasce a Grosseto nel 1988, sotto la direzione artistica di Mario Fraschetti, proveniente dal gruppo teatrale il Campo, operante a Roma e poi in Maremma, sin dai primi anni Settanta. Il lavoro de il Campo, improntato sul teatro di ricerca, sull’antropologia teatrale e culturale, ha condotto ad interessanti interazioni internazionali – Els Commediants, Odin Teatret – così come ad incisivi scambi e lavori a livello locale, determinando una vivace quanto sincera attività di animazione culturale. Il Teatro Studio ha operato per un ventennio tra la Maremma, la Francia e la Germania organizzando workshop, spettacoli e rassegne, spaziando in differenti ambiti del teatro, dal mimo alla body action, dall’agit prop, al teatro per bambini, passando per tante messe in scena di testi teatrali attinti alla più interessante produzione drammaturgica novecentesca (J. Tardieu, B. Brecht, S. Mrozeck, E. Ionesco, K. Valentin, etc) e sperimentando lungamente un importante lavoro che ha visto intrecciarsi la ricerca sui classici greci, sull’epica antica e il mito, alla messa in scena in ambientazioni naturali archeologiche, naturali, post industriali.
in caso di maltempo: Teatro dei Marsi di Avezzano (AQ)