Dante e i trovatori
Folquer De Marseilla (1155 – 1231): Tan m’abbellis vostre cortes deman
Arnaut Daniel (1150 – 1210): Lo ferm voler qu’el cor m’intra
Bernart de Ventadorn (1135 – 1195): Can uei la lauzeta mover
Raimbaut de Vaqueiras (1180 – 1207): Estampida Kalenda Maia
Bernart de Ventadorn (1135 – 1195): Be m’an perdut lai
Anonimo: La Septime Estampie Royale
Bernart de Ventadorn (1135 – 1195): Cant l’erba fresq fuelhapar
Berenguier de Palazol (1160 – 1209): Tan m’abbellis jois et amors e chans
Arnaut Daniel (1150 – 1210): Chanson douille mot son plan e prim
Anonimo : La Seconde Estampie Royale
Guiraut de Bornehl (1138 – 1215): Reis Glorios
Anonimo: La Quinte Estampie Royale
Raimon de Miraval (1180–1220): Chansoneta farai vencut
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Enea Sorini, voce, salterio, percussioni
Peppe Frana, oud, guinterna
Il filo rosso che unisce Dante e la tradizione trobadorica provenzale è tra le sfumature dell’opera del grande fiorentino che più hanno richiesto l’impegno intellettuale di generazioni di filologi. Le sue manifestazioni più esplicite, come la presenza di Arnaut Daniel nella settima cornice del purgatorio e il riferimento a Guiraut de Bornehl, Folquet de Marselha e altri nel Convivio e nel De Vulgari Eloquentia, si affiancano ad echi ambigui e dibattuti come la presunta citazione di Ventadorn nel Paradiso (Par. XX 73-75 “Quale allodoletta che n’aere si spazia..”), fugando ogni dubbio riguardo la consuetudine di Dante con la letteratura galloromanza. Il programma musicale esplora il repertorio superstite di quei trovatori che hanno trovato spazio nell’immaginario e nello studio dantesco, in particolare quei canti di amor cortese dalle peculiari metafore erotico-naturalistiche sui quali il giudizio estetico e quello morale del sommo poeta appaiono in conflitto, mediandosi nella condanna del lussurioso Arnaut al Purgatorio. L’influenza trobadorica si riverbera in ambiente fiorentino nelle ballate monodiche di autore anonimo databili già pochi anni dopo la morte di Dante, con particolare evidenza nell’utilizzo della tecnica del Sehnal: il nascondimento nell’incipit della composizione poetica del nome della dama a cui fu dedicata. (Peppe Frana)
Enea Sorini Si è diplomato in Canto Barocco al conservatorio G.Rossini di Pesaro, frequentando anche masterclass con Gloria Banditelli e Claudio Cavina. Specializzato in musica antica, collabora come cantante e percussionista con l’ensemble Micrologus, Les Musiciens de Saint Julien, La Morra, Pera Ensemble, con i quali si esibisce nei Festival più prestigiosi del mondo: ha collaborato con il coreografo/ballerino Sidi Larbi Cherkaoui. Nell’ambito della musica Barocca ha partecipato a diverse produzioni e rappresentazioni sotto la direzione di Diego Fasolis, Antonio Florio, Marco Mencoboni, Gianluca Capuano, Carlo Ipata. A livello discografico ha inciso circa 20 CD per Alpha, Sony, Hyperion, Tactus ed è stato trasmesso da Radio3, Radio France, RSI Swiss, Polskie Radio, WDR3. www.eneasorini.it
Peppe Frana Appassionatosi in giovane età al rock d’oltreoceano e oltremanica, diventa presto l’incubo dei migliori insegnanti di chitarra elettrica del circondario. Ventenne viene folgorato dall’interesse per le musiche modali extraeuropee attraverso la musica di Ross Daly e intraprende lo studio dell’oud turco e di altri cordofoni a plettro durante frequenti viaggi in Grecia e in Turchia. Collabora stabilmente con molteplici artisti e progetti musicali nell’ambito della musica antica, orientale ed extracolta e svolge una florida attività concertistica in tutto il mondo. Si è esibito in festival internazionali quali Wiener Kozerthaus, Ravenna Festival, Ravello Festival, Utrecht Early Music Festival, AMUZ Antwerp, MAfestival Brugge, Musikkitalo Helsinki etc. È il direttore artistico di Labyrinth Italia.
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Biglietto d’ingresso unico € 5,00